E’ la prima volta che vedo le tue spalle La
possanza tesa ad infrangere circum scritto Le tue
spalle che espandono l’alta marea del tuo corpo Fermamente
occupando lo spazio della mia paura Pensandoci bene
è la prima volta che vedo la tua nuca Minuta come
il tuo pugno chiuso destinato a ripetere infiniti NO, infiniti SI
(si-no
sine dice)
E sul tuo
collo riposa il cielo, come sull’albero della nave “Non
è il puro tronco”- mi ripete la voce
destra “Non cadrà
mortalmente”- sento la voce sinistra Non si piega il
muro dei tuoi capelli, non si piegano, sai, i muri dei samurai Non
il tuo corpo, una slitta che pattina su rotaie.
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