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Le vecchie Fonti

Una data certa a cui far risalire le Vecchie Fonti è il 1783, come riportato su una pietra che riporta la seguente scritta: "A.D. MDCLXXXII FECIT".
Le fonti rappresentavano il più importante approvvigionamento idrico per il castello di Lajatico. Nel 1783, appunto, per ordine del Gonfaloniere Ottavio Gotti furono ampliate e dotate di abbeveratoio per animali e vasche da utilizzare come pubblici lavatoi.

Le Vecchie Fonti in passato hanno rappresentato luogo di ritrovo delle donne del paese per il lavaggio degli indumenti e per la raccolta dell'acqua con le anfore che poi trasportavano appoggiandole sulla testa. 
Fino a pochi anni fa le fonti erano coperte da una struttura in legno e coppi andata poi distrutta.

Originariamente le Vecchie Fonti erano raggiungibili dal borgo di Lajatico attraverso una piccola strada, chiamata Via Fonda, di origine medievale e lastricata di di pietre.

Il Viale di Cipressi per Lajatico

I cipressi Toscani sono un elemento caratterizzante della nostra terra. L'immagine della Toscana è spesso legata ai questi tipici alberi. Il cipresso è un albero sempreverde che sembra risalire ai tempi dei Fenici. Con la bellezza della sua chioma stretta e colonnare, che termina in una punta e il portamento della sua altezza (25-30 metri), il cipresso ha contribuito alla caratterizzazione del paesaggio toscano. Un esempio è il viale che collega La Sterza a Lajatico per la via Provinciale, recentemente ripulito.