La
Torre Civica di Lajatico, uno dei simboli storici della Valdera, si trova
sull'angolo ovest della Piazza Vittorio Veneto di Lajatico. La Torre faceva
parte integrante del Castello di Lajatico. Nel novembre 2006, su autorizzazione
della Sovrintendenza delle Belle Arti, si sono stati completati i lavori di
restauro della parte superiore della Torre Civica, della campana e del
meccanismo dell'orologio. A Lajatico il trascorrere del tempo viene scandito
dallo stesso suono che si diffonde
nel bellissimo paesaggio da ormai 727 anni. La campana della Torre
Civica risale, infatti, all’anno 1279 ed è quindi una delle più antiche della
provincia di Pisa. In bronzo, alta 90 cm, compresa la corona, e con un diametro
alla base (labbro) di 71 cm, la campana della Torre Civica ha un peso calcolato
di oltre 500 kg.
Questa antica campana si presenta nella sua forma più allungata rispetto
a quelle moderne, caratteristica dei sacri bronzi fusi prima del 1400. Sulla
campana è visibile una iscrizione latina su 2 righe, preceduta ognuna da una
croce bizantina, a caratteri misti in capitale e onciale (caratteristica
epigrafica riscontrabile su molte altre iscrizioni in ambito pisano a partire
dal XI secolo). Nella 1° riga si legge AD - MCCLXXVIIII - MENTEM, nella
2° con caratteri simili si legge SCAM - SPONTANEUM - HONOREM - DEO - ET - PATRIE
- LIBERATIONEM. La 1° riga si può tradurre "Anno Domini 1266 mentem", che ci
indica l'anno della fusione e la parola mentem. La 2° riga "sanctam spontaneam
ad honorem Dei et Patrie Liberationem" che è l'epitaffio di S.Agata che inizia
con la parola mentem della 1° riga. Questa iscrizione fu comune dal XIII secolo
in poi a molte campane italiane, e non è di facile interpretazione, si leggeva
sul sepolcro della Santa e secondo la leggenda l’avrebbe incisa un angelo sulla
pietra.
La
campana è sorretta da un castello in ferro appena reposto sulla sommità della
torre civica ed un martelletto collegato all’orologio batte le ore.
Le campane antiche risalenti al XIII secolo sono rare, poiché sono
riuscite a passare indenni a distruzioni, come ad esempio quelle attuate durante
il periodo Napoleonico, oppure, in tempi più vicini a noi, a guerre come le 2
guerre mondiali, durante le quali furono emesse ordinanze di requisire le
campane per farne cannoni.
Nell'edificio sottostante alla Torre Civica, infine, si possono ancora
notare alcune epigrafi che rammentano due delle principali vicende del paese:
quella per cui, nel 1405, venne venduto dai fiorentini a Pietro Gaetani e quella
che ne ricorda lo smantellamento, nel 1435.
In collaborazione con Amnesty International, la Torre Civica viene
illuminata ogni volta che in uno stato nel mondo viene abolita la pena di morte.
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