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maggio 2013: e poi ci chiediamo perché i cittadini sono disaffezionati e
hanno poca fiducia verso la politica e la pubblica amministrazione...
Passano gli anni e siamo punto e a capo.
E' almeno dal 2009 (leggete il nostro
articolo)
che è esploso il caso della discarica "La Grillaia", situata nel comune
di Chianni al confine con quello di Lajatico, che grazie alla maldestra
gestione negli anni della sua attività, tuttora rappresenta una bomba
ecologica ancora non disinnescata.
E pensare che la discarica è stata chiusa nel 1998, tanto per chiarire
quando ancora praticamente non esisteva Internet e le connessioni a
banda larga, Marco Pantani vinceva il Giro d'Italia ed il Tour de
France, l'Ecofin si riuniva ed approvava la lista dei Paesi che avranno,
quattro anni dopo, l'Euro, il presidente americano Bill Clinton veniva
accusato di molestie sessuali e il Papa Giovanni Paolo II visita Cuba. I
bambini nati nel 1998 oggi frequentano le scuole superiori. Una vita fa!
Il mondo va avanti a velocità doppia, forse tripla, delle grandi menti
dei nostri politici locali e, oggi nel 2013, non sappiamo ancora cosa si
farà per evitare un disastro ecologico annunciato che, per sola fortuna,
ancora non avvenuto.
L'ultimo articolo che avevamo dedicato alla discarica risale al gennaio
2011 (leggi
articolo), e sembrava che nel giro di poche settimane si
doveva giungere ad una decisione. Sono passati 2 anni e mezzo, nulla è
stato fatto sono tornate a galla le stesse polemiche.
La Provincia che arditamente, con il parere contrario dei 3 comuni
interessati (Chianni, Lajatico e Terricciola), praticamente annuncia che
il piano da adottare per la messa in sicurezza della discarica è quello
proposto dalla azienda gestrice, cioè riaprire la discarica per
conferire 270 mila metri cubi di rifiuti (inizialmente erano previsti
300 mila, per cui uno "sconto" del 10%). I 3 Comuni, che nel frattempo
avevano fatto realizzare studi alternativi a spese proprie, si ribellano
e riparte la polemica, assemblee pubbliche, ecc..
Sembra quasi che la strategia dei nostri amministratori provinciali sia
quella di far passare tempo sperando che l'attenzione sull'argomento
decada e poi, quatta quatta, attuare il suo vecchio progetto
(spacciandolo per nuovo) e riaprire la discarica. Una vergogna!
Possibile che in tutti questi anni di studi (si fa per dire) non si
siano trovati progetti alternativi? Eppure sappiamo che questi ci sono,
perché vengono ignorati?
Siamo proprio curiosi di vedere cosa succederà, ma forse lo sappiamo
già: dichiarazioni del presidente della Provincia e dei suoi assessori
che metteranno tutto l'impegno per trovare una soluzione giusta e
rispettosa dell'ambiente, Sindaci sul piede di guerra e comitati di
cittadini che si incazzeranno nuovamente.
E poi ci domandiamo perché l'Italia arretra. A voi la risposta.
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